Tu.

“Bella questa attrice, vero?”
“Si ma…”
“Come ma? Pure a lei trovi dei difetti. Non ci posso credere!”
“No no, esteticamente è bellissima…”
“Ma?”
Scoppiamo a ridere entrambi, si sta riproponendo la solita conversazione. Io che cerco il pelo nell’uovo, e lei che mi fa notare come non mi vada mai bene niente.
“Trovi qualcosa che non va in tutte le donne, cosa diavolo deve avere una per piacerti?”
Ora si che sono in difficoltà, non me l’aspettavo proprio questa domanda. Continuo a pensare a come risponderle, anche se in realtà so bene cosa dire. Temo che sia arrivato il momento di svuotare il sacco. Lo capisco da come mi sento, ho il cuore che ha preso ad andare a mille e la risposta è dentro di me che aspetta da più di due anni ormai.  Dillo, diglielo ora, muoviti!
“Tutto quello che hai tu.”

Il silenzio ci travolge con la stessa forza di una valanga. Mi sembra di non udire più né la televisione, né la legna che brucia nel camino di fronte a noi. Siamo seduti sul divano uno di fianco all’altra, una coperta morbidissa ci ha scaldati per tutta la serata, che abbiamo trascorso sorseggiando del buon vino rosso, facendo finta di guardare un film. In realtà abbiamo riso e scherzato, come facciamo da quando ci siamo conosciuti. Siamo fatti uno per l’altra, ma forse questa è solo una mia illusione. Siamo a pochi centimetri di distanza, come lo siamo stati molte volte in questo arco di tempo, ma non è mai successo nulla. Non ho fatto altro che cambiare idea in tutti questi mesi, un giorno la guardavo e vedevo in lei la madre dei miei figli, mentre il giorno seguente cambiavo idea e cercavo di convincermi che tra noi c’è soltanto una bella intesa, niente di più. Il tempo si è letteralmente fermato, per un attimo penso che sia sparita, la sento così lontana. Non percepisco neanche più il calore emanato dal camino e la coperta sembra essersi ghiacciata, ho i brividi.
Non ho nemmeno il coraggio di girarmi e guardarla negli occhi, la sensazione è che mi  voglia sbranare o che sia, giustamente, delusa dal mio comportamento. Non posso aggiungere altro, tutto quello che avevo da dire l’ho detto. Continuo a fissare la legna che brucia, guardando attraverso il bicchiere colorato di rosso posato sul tavolino,  mentre il suo silenzio sembra durare un’eternità.

“Tu sei pazzo! E quando diavolo pensavi di dirmelo?”
“Volevo essere sicuro.”
“Sicuro di cosa?”
“Della tua risposta. ”
Prendo un attimo fiato e decido di buttare fuori tutto.
“Io voglio te.  Tu sei la donna della mia vita. Voglio passare tutti i miei giorni al tuo fianco. Non mi interessa nient’altro. Potrò accontentarmi anche di fare un brutto lavoro, di passare 8 ore al giorno a svolgere un mestiere che non mi piace, accettare gli straordinari e andare anche il sabato, basta che ci sarai tu a casa ad aspettarmi.
Possiamo anche mollare tutto e andare in giro per il mondo a piedi, senza una meta, ma ci devi essere tu al mio fianco.
Possiamo fare tutti i bambini che vuoi, o se preferisci non farne neanche uno e riempire la casa di cani e gatti, ma voglio farlo con te.
Non mi interessa come e dove vorrai vivere, l’importante è che tu lo faccia con me. Siamo fatti per stare insieme, non puoi non averlo capito. Tu sei felice quando stai con me, e io sono felice solo quando sto con te.
Tu hai tutto quello che deve avere una ragazza per me. Tu mi piaci.
Non posso neanche pensare di stare con un’altra persona, di stringere altre mani, di baciare un’altra bocca. Voglio te e basta. Se non starò con te, allora passerò il resto della mia esistenza da solo.
Tu ed io, insieme, saremo felici e passeremo una vita che varrà la pena di essere vissuta, credimi.
Tu ed io ci ameremo e saremo un esempio. La gente racconterà di noi e del nostro amore. Saremo una di quelle coppie che festeggiano i cinquant’anni di matrimonio, e ci chiederanno come abbiamo fatto.
Allora, ci proviamo?”

Gezim Qadraku.

Intervista con il potere

In quello che probabilmente è stato uno dei momenti peggiori della sua vita, prima la morte dell’uomo che aveva amato e poi della madre, Oriana si rifugiò nella scrittura. Doveva assolutamente dare sfogo a quel dolore e decise di barricarsi in casa, mentre la malattia le portava via la madre. L’intento di dare vita ad un libro che rappresentasse il suo dolore riuscì e solo allora si ricordò che fuori da casa sua c’era un mondo che la stava aspettando.
Cercò di rimettere insieme i pezzi e ripartì, con il suo coraggio, la sua testardaggine e la sua infinita fame di sapere. Questa volta voleva scoprire cosa c’era dietro al potere, com’erano quegli uomini che erano in grado di guidare paesi e rivoluzioni.

Il libro è un insieme di interviste che la scrittrice fiorentina fece dal 1964 al 1982. I nomi sono degli uomini che hanno fatto la storia, due su tutti: Khomeini e Gheddafi. Ma poi anche persone come Robert Kennedy, il Dalai Lama, Sandro Pertini, Ariel Sharon, Enrico Berlinguer e tanti altri.
Come sempre la Fallaci non si fece turbare da nessuna di queste autorità, e non perse il piglio e il coraggio di far loro domande scomode, di metterli in difficoltà e di mostrare tutto il suo lato anarchico, come quando lanciò il Chador contro Khomeini, un atto imperdonabile.

Un libro consigliato innanzitutto perché permette un ottimo ripasso di storia, in quanto vengono trattati temi importanti come la rivoluzione iraniana, il conflitto israelo-palestinese, la rivoluzione cinese, gli anni del dopo-guerra in Italia e la fine dell’Unione Sovietica.
Un’opera che permette di comprendere come dietro a queste persone che si possono sempre vedere soltanto da lontano, in realtà si nascondano dei normali esseri umani, che in certi casi possono avere delle qualità importanti, mentre altre volte si ritrovano a ricoprire posizioni che nessun altro avrebbe il coraggio di presenziare.

Concludo con un pensiero di Sandro Pertini:
“Le persone che ammiro non sono quelle che ignorano la paura: sono quelle che avendo paura vanno avanti lo stesso”.

Vi lascio il link dove potete trovare il libro e vi auguro una buona lettura:
https://www.ibs.it/intervista-con-potere-l…/e/9788817044356…

Gezim Qadraku.