La scomparsa di Stephanie Mailer

Un bel mattone di settecento pagine.
Per chi non ama leggere, la sola vista di questo libro farà passare la voglia di aprirlo. Per chi invece legge e conosce Joel Dicker, tutte quelle pagine saranno come un invito a nozze.

L’autore, diventato famoso grazie al libro “La verità sul caso Harry Quebert”, non tradisce le aspettative. Forse sarà impossibile ripetere un’opera come quella appena citata, ma siamo ancora una volta di fronte ad un buon romanzo.
Tutte quelle pagine e vi posso assicurare che non vi annoierete mai. Un thrriler mozzafiato, costruito in maniera metodica. I pezzi del puzzle sono veramente tanti, ma l’autore ha l’incredibile talento di mostrarli al lettore con la dovuta calma e una fantastica precisione.

Bisogna naturalmente sottolineare il fatto che stiamo parlando di un poliziesco e quindi non ci si deve aspettare un libro di livello alto o dal significato profondo. L’obiettivo è quello di dare al lettore una lettura scorrevole e una storia che lo tenga concentrato.
L’opera narra della scomparsa di una giornalista, tale Stephanie Mailer, la quale prima di sparire si avvicina al capitano della polizia Jesse Rosenberg, per dirgli che il caso da lui risolto vent’anni prima, un quadruplice omicidio che sconvolse la piccola cittadina di Orphea, in realtà non può considerarsi risolto in quanto la persona che all’epoca venne incriminata non era colpevole.

Quella rivelazione dà il via a questa incredibile storia, da quel momento i fatti iniziano a prendere una piega inimmaginabile. All’autore va il merito di disegnare personaggi interessanti  e di descriverli in maniera impeccabile.
C’è di tutto in questo poliziesco: storie di quotidianità che potrebbero toccare chiunque di noi, tecnologia, libri, teatro, sogni, fallimenti, tradimenti e l’amore.
Inoltre, dopo averlo letto, vi assicuro che vi verrà voglia di mettervi a scrivere.

Concludo, come mia abitudine, con uno dei pezzi che ho sottolineato:
“Ti invio!” gli gridai. 
Derek si voltò.
“Mi invidi?” Cosa mai potresti invidiarmi?”
“Il fatto che ami e sei amato.”
Scosse la testa, stizzito. 
“Jesse, è da vent’anni che Natasha se n’è andata. Ed è da un pezzo che avresti dovuto rifarti una vita. A volte ho quasi la sensazione che tu stia aspettando che ritorni.” 
“Ogni giorno, Derek. Ogni giorno mi dico che tornerà. Ogni vola che entro in casa spero di trovarcela.” 

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Gezim Qadraku.