23 anni

Ho ventitré anni.
Alcuni miei coetanei si sono già sposati e hanno avuto un figlio. La maggior parte degli altri invece condivide la propria vita con un’altra persona e sta solo aspettando il momento più opportuno per fare il passo importante. Io invece sono da solo, io che alle cene di famiglia devo sempre subire la stessa domanda dai parenti, “allora ti vedi con qualcuno?”.
Manco fossi afflitto da una malattia strana che mi impedisce di avere delle relazioni.
Ho ventitré anni e passo la mia vita a leggere, a preparare esami a cercare di capire cosa voglio fare da grande. Si lo so dovrei già sapere cosa fare una volta finiti gli studi, in realtà non faccio altro che cambiare idea ogni giorno che passa. Allora uso come scusa la frase del film The Big Kahuna:
“Non sentirti in colpa se non sai cosa fare della tua vita, le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita, i quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno”.
Sono uno di quelli che una volta finiti gli studi partirebbe con lo zaino in spalla per girare il mondo. Questo sì che potrebbe essere un ottimo lavoro, girare per il mondo a caso. Senza un obiettivo. Vallo a spiegare a genitori e parenti che il tuo sogno non è avere una casa, sposarsi, fare figli, avere una vita tranquilla. Se provi solo a tirar fuori il discorso vieni etichettato come quello strano, pazzo, quello che non sa cosa fare della sua vita, quello poco maturo, quello che non ha voglia di lavorare, quello che studia così tanto da diventare scemo.
Ho ventitré anni e per ora ho solo fatto qualche lavoretto casuale, per cercare di avere una sorta di indipendenza e non diventare un peso per i miei genitori. Comodi i soldi, non portano la felicità, ma rendono la quotidianità meno pesante. Nonostante questo l’idea di fare per anni la stessa cosa cinque giorni alla settimana, mi fa venire nausea e paura.
Ho ventitré anni e le certezze mi fanno paura, anche se forse qualche certezza vorrei anche averla.
Ho ventitré anni e mi rifugio nei romanzi, con la speranza di trovare, tra le righe di Dostoevskij o Bukowski, un’idea su quello che potrò diventare da grande.
Ho ventitré anni e la sera sto a casa volentieri a guardarmi una puntata della serie televisiva del momento. I miei idoli sono Heisenberg (Bryan Cranston in breaking bad) e Rustin Spencer (Matthew McCounaghey in True Detective).  Ormai in discoteca ci sono i ragazzini che mi sembrano così piccoli e il mio corpo inizia a mandarmi segnali per farmi restare a casa la sera, invece che metterlo alla prova con alcool e orari strambi.
A furia di guardarmi serie televisive il mio prototipo di donna è diventato Meredith Grey (protagonista di Grey’s Anatomy). Il mio unico interesse in questo momento è l’inizio della seconda stagione di Better Call Saul.
Ho ventitré anni e ho scoperto che l’alcool, preso in dosi accettabili, può diventare un ottimo compagno di vita.
Ho ventitré anni, ho conosciuto l’amore e porto sul cuore le ferite. Conosciamo persone diverse ogni giorno, qualche mattina ci svegliamo in un letto che non è il nostro chiedendoci dove diavolo siamo finiti, poi giriamo la testa e colleghiamo che quello è stato l’ennesimo fine serata concluso in un letto di una persona sconosciuta fino a qualche ora prima. Abbiamo avuto tutti un unico vero amore e nonostante facciamo di tutto, faremo fatica a dimenticarcelo.
Ho ventitré anni e ho mandato a fanculo le diete e lo specchio, ho capito che se c’è qualcuno che mi vuole dovrà accontentarsi di quello che sono.
Ho ventitré anni e ho avuto la fortuna di crescere con pochissima tecnologia, mi rendo conto di quanto l’adolescenza delle generazioni future sia triste.
Bambini di dieci anni si aggirano intorno a me con la testa già fissa sullo lo schermo e il cervello completamente perso.
Ho ventitré anni e faccio parte della generazione di mezzo, ovvero quelli che hanno utilizzato la tecnologia per primi e ora cercano di usarla in maniera parsimoniosa. Rido di fronte all’incapacità dei miei genitori nell’utilizzare le app e piango guardando bambini smanettare sul computer meglio di me.
Ho ventitré anni, sono cambiate tante cose dai tempi delle superiori; con qualche vecchio amico non ci si saluta più, qualche amico è rimasto, qualcun altro ha deciso di spostarsi, di andarsene in un altro paese. Allora ti fermi e rifletti, ti ritornano in mente le parole dei tuoi genitori
“goditi la vita, perché ogni momento è unico e non torna più”.
Ripensi a tutti i momenti passati con l’amico che ora vive a migliaia di chilometri da te e ti chiedi se te li sei goduti abbastanza, se avresti potuto vederlo più spesso quando abitava dall’altra parte della strada, se ne valeva la pena tenergli il muso per qualche sciocchezza che aveva fatto.
Ti perdi in questi pensieri, ma arrivi alla conclusione che se non vedi l’ora di sentirlo o di vederlo, allora nonostante quei chilometri l’amicizia c’è ancora e forse ci sarà per sempre, nonostante la distanza, nonostante i problemi quotidiani, nonostante tutto l’amicizia resta e questo ti permette di fare sonni abbastanza tranquilli.
Ho ventitré anni, non seguo nessun modello non voglio assomigliare a nessuno, vorrei uscire di casa il prima possibile, vorrei rendermi indipendente, vorrei fare qualcosa della mia vita, ma non so cosa.
Ho ventitré anni, non ho le idee chiare, ma sono uno di quelli coi quali una semplice birra al bar in una sera di metà settimana può rivelarsi molto più interessante di quanto potreste immaginarvi.
Ho ventitré anni e non ho nessuna voglia di crescere.

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Gezim Qadraku.

 

138 pensieri riguardo “23 anni

  1. Wow, è veramente bello constatare che non si è gli unici a vivere questa situazione 🙂
    Io sono una ragazza di 24 anni, convivo da tre e la mia crisi personale è iniziata circa un anno fa quando, mentre stavo facendo le faccende di casa, spontaneamente mi è venuto da farmi una domanda “ma io sono stata messa al mondo per fare questo? Lavorare e sistemare casa?” XD non vi dico quello che ho passato dopo, sono arrivata a pensare che fosse una specie di depressione post-laurea..povero il mio ragazzo xD!
    Beh in questo percorso che sto ancora facendo ho vissuto tante angosce, ansie, preoccupazioni..ma sono anche riuscita a darmi tante risposte (ovviamente il lavoro non è stato tutto di tasca mia, è avvenuto anche grazie a chi mi ha sostenuto e ascoltato!): prima di tutto trovo bellissimo non avere delle prospettive, ma è giusto che sia così! Bisogna vivere giorno per giorno e affrontare le prove che ci vengono messe davanti per crescere e perfezionarsi..la vita è dinamica e avere dei piani prestabiliti è l’opposto..ecco perché puntualmente saltano 🙂 con questo non dico che non bisogna avere progetti, desideri e obbiettivi eh..diciamo che è bene avere una vaga idea di quello che si vuole fare così ogni fuori programma non ci farà cadere in una crisi totale xD! Poi mi sono resa conto di una cosa: partiamo dal presupposto che sono uno spirito libero e ho bisogno della mia libertà, ad un certo punto ho iniziato a voler fare viaggi dappertutto e immediatamente, non avevo nemmeno voglia di aspettare..poi, in quei brevi momenti di lucidità mi sono detta che li volevo fare solo perché la realtà mi stringeva ma non c’era motivo che fosse così! Mi spiego meglio: a mio avviso non si trova il senso della vita viaggiando e basta (Ammesso che lo si possa fare), sarebbe una fuga costante dalla realtà, si deve trovare la propria felicità e libertà personale proprio dentro sé e poi, mano a mano che si capisce cosa si vuole veramente si può fare ciò che si vuole sapendo che è la cosa giusta per noi..ma lo si riesce a fare affrontando la realtà, non cambiando la sempre! Non mi ricordo chi lo dice, ma sono completamente d’accordo, che il vero viaggio non consiste nel cercare mete sempre diverse ma nell’avere nuovi occhi! Ovunque ci troviamo possiamo fare grandi cose che ci soddisfino ed essere felici, ma il primo passo per farlo è essere consapevoli!
    per quanto riguarda l’amore beh..penso che la persona migliore che si possa trovare è quella che ci accetta così come siamo, senza tarparci troppo le ali ma che sappia darci stabilità, e che noi amiamo senza volerla cambiare 🙂
    W i viaggi,
    W la conoscenza reale e non quella che ci inculcano a scuola,
    W la vita senza fisse prospettive,
    W la scoperta,
    W il lavoro che ci permette di conoscere sempre cose nuove,
    La vita è costante movimento e noi dobbiamo muoverci con essa..l’unica cosa statica è la morte!
    Spero di essermi spiegata 😀
    Ciao a tuttiiii!!

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    1. Ciao! Ho 24 anni, convivo da uno e mezzo e le prime righe de tuo commento potrei averle scritte io, per quanto mi riguarda. Sembra che non abbia più motivo per alzarmi dal letto la mattina, se non lavorare (o cercare lavoro) e fare i mestieri. Quindi tanto vale non alzarsi proprio. Sarei molto interessata a sapere tu come ne sei uscita più precisamente!

      Grazie

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  2. Forse delle volte il bello della vita è proprio non sapere dove ci porterà. Ho 21 anni e da poco ho perso alcune delle mie certezze e l’unica cosa che mi consola è sapere che ora è il momento giusto per rischiare,per buttarsi,per cadere e per rialzarsi. Sono pienamente d’accordo con tutto ciò che scrivi, ma a 23 anni si ha ancora molto da imparare e da scoprire. C’è un mondo fuori che ci aspetta. Forse siamo noi quelli fortunati e non chi sta organizzando il matrimonio e pensa a metter su famiglia. Penso che per qualche altro anno l’amore nei miei libri mi possa bastare.

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  3. Ho 22 anni e mi sono ritrovata moltissimo in quello che hai scritto (se leggi i miei ultimi due aggiornamenti, noterai quanto è simile la fase che stiamo vivendo). Non sei solo e non sentirti strano. Io ho 22 anni ed ero così confusa che ho dovuto prendermi una sorta di anno sabbatico tra la laurea, lo scorso novembre, e la magistrale che ora ho deciso di fare, il prossimo ottobre. Ho conosciuto l’amore e ne porto le ferite, e anche se non è passato molto tempo sono già stata etichettata come zitella, perché a 22 anni si deve già pensare a cosa fare della propria vita. Eppure, ti dirò… È proprio ora che possiamo concederci il lusso di non sapere. Il lusso di avere mille porte aperte, di essere pura potenzialità, di sognare. Arriverà il monento di decidere e saremo più pronti a farlo. Arriverà il tempo di amare di nuovo, e succederà naturalmente, anche se non siamo andati noi a cercarlo. Questo è il tempo di viaggiare, di esplorare noi stessi e il mondo, e te lo dico da persona che ha vissuto sei mesi in Cina (il mio blog è nato per raccontare quei sei mesi mentre li vivevo, ed ora è rimasto come luogo di riflessione). 22/23 anni è l’età in cui è giusto e bello non sapere. Ci sarà un tempo per avere una vita delineata e decisa, ma il bello ora è immaginare tutte le strade che potremmo prendere, percorrerne tante, più o meno scontate e condivide dagli altri.

    Comunque, è il primo pezzo tuo che leggo e da qui direi che inizio a seguirti. Buona fortuna per tutto, troverai la tua strada. Ne troverai tante. Ne hai di tempo…
    Gaia

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      1. Di recente mi hanno fatto scoprire “Adotta 1 blogger”, una comunità di blogger. Si tratta di una cosa molto carina: nel gruppo si condividono post di blog che ci sono molto piaciuti Prima di farlo si commenta il post condiviso spiegando questa cosa e invitando il blogger scelto nel gruppo.
        Una volta adottato, puoi entrare liberamente nel gruppo Facebook (è un gruppo chiuso quindi devi fare richiesta). Nel frattempo, io condivido questo tuo articolo. Mi sembra un bel modo per “fare rete” e scambiarsi idee. 🙂

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      2. Sei gentilissima, ci ha già pensato un signore un mesetto fa.
        Faccio parte della community e l’articolo è anche stato pubblicato da “La stampa”.
        Ti ringrazio ancora 🙂

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  4. One month ago, a friend of mine sent me this article. She is italian but i don’t, i am spanish, so i tried to translate every single phrase so i can understand everything.
    Time went, but finnally today i finished it and i have to thank you a lot. I love it. I am 24 right now and this article is like a description of how i feel in this moment of my life, really, really close.
    Dont know if you found the way in this month, but if not, keep writting friend. This thing touched me deeply.
    Grazie mille e piacere.

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    1. I think your comment is the best compliment for this article. The fact that you have devoted your time to translate it, it makes me very proud.
      So I do not really know how to thank you for this, I am very happy that you liked it. Many thanks to you and pleasure to have known you.

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  5. Ho 23 anni e ho scoperto l’amore adesso. Ho 23 anni e sono pieno di dubbi, ma ho 23 anni e la vita è sia con me che davanti a me. L’incertezza mi divora e mi fa paura ogni giorno e sono contento di non essere l’unico. A 23 anni ho una vaga idea di quello che voglio fare ed una vaga idea di chi sono, ma ogni giorno ammiro nuove parti di me e della mia persona. Una sorta di cammino si consapevolezza iniziato però un anno fa, grazie al volontariato. Ti ringrazio per questo testo, mi hai fatto sentire capito.

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  6. Ho scoperto questo articolo per puro caso e mi è piaciuto molto. Mi ritrovo a provare le tue stesse sensazioni e so che non siamo gli unici. Non si sa cosa ci riserverà il domani e quando e come realizzeremo la nostra vita da indipendenti. Dobbiamo solo sperare che saremo felici e cercare di pensare che questo sia soltanto un periodo di transizione che finirà presto. Delle volte, ripenso a quando ero sedicenne immaginando di tornare a quei tempi con la testa che ho ora e con la spensieratezza che c’è a quell’età. Purtroppo, il passato è passato e noi dobbiamo cercare di trovare la migliora strada per continuare a vivere come più ci piace anche se ci sentiamo disorientati a quest’età.

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