Strana generazione

Siamo la generazione dei solitari.
Come migliore amico abbiamo il nostro smartphone. Ci innamoriamo in chat, dimostriamo il nostro sentimento tramite un social network. Siamo la generazione alla quale non interessa sposarsi e fare figli.  Il nostro unico interesse è quello di avere un lavoro.
Stiamo vivendo in un mondo nel quale per fare figli ci vuole coraggio, non amore come per i nostri genitori. Sostituiremo i figli con cani e gatti. Siamo quelli che comprano un cane per aver un compagno di vita. Perché non siamo più capaci di mantenere rapporti con gli altri esseri umani. Quando ci troviamo insieme ai nostri conoscenti passiamo il tempo a leggere le notifiche che ci arrivano sul cellulare.
Non abbiamo più niente da dirci. Con i cani è semplice, non c’è bisogno di parlare.
Siamo la generazione che si fa controllare secondo per secondo e lo accetta come se fosse normale. Siamo la generazione che non paga più in contanti e non fa altro che strisciare le carte. Inconsapevoli che questo è un altro modo per tenerci sotto controllo e farci spendere di più.
Siamo quelli che si fanno schiacciare, siamo quelli che perderanno tutti i diritti per i quali la gente è morta nel passato. Siamo quelli che si fanno governare da persone che non abbiamo votato. Siamo quelli che si fanno andare bene tutto perché la nostra attenzione è stata catturata da cose inutili che però ci sembrano così importanti. Siamo quelli che senza Wi-Fi non vivono. Siamo quelli che vivono per sapere cosa succede agli altri. Siamo quelli senza ideali, senza palle, siamo quelli che si fanno corrompere con un assegno.
Siamo quelli che hanno studiato la storia ma che non hanno alcuna intenzione di impararci qualcosa. Siamo quelli che vogliono il successo, che hanno bisogno di fama, e facciamo di tutto per ottenerlo. Siamo quelli che si credono importanti pur non avendo fatto nulla nella loro vita. Siamo quelli che non faticano, che vogliono tutto senza dover muovere un dito. Siamo quelli che daranno il colpo letale al pianeta.
Siamo quelli che verranno ricordati per essersi ammazzati tra di loro per il colore della pelle. Siamo quelli che avrebbero dovuto vivere in un mondo perfetto, invece ci siamo ritrovati un mondo che sta cadendo a pezzi e questo non ce lo aspettavamo.
Noi però non abbiamo tempo e soprattutto voglia di curarlo.
Siamo quelli distratti, quelli con la testa verso il basso, quelli che si sono fatti catturare dalla tecnologia.
Ora vi lascio, mi è arrivata una notifica su Facebook.
Le cose importanti prima di tutto!

Gezim Qadraku.

8 pensieri riguardo “Strana generazione

  1. adoro il fatto che tu stia raccontando la tua vita attraverso questo diario virtuale ma come se fosse un racconto, è una cosa che ho sempre desiderato fare anch’io peccato che non sia brava con le parole. Soprattutto mentre sto leggendo un libro mi capita di vivere certe situazioni come se fossero un romanzo nella mia testa, mi piace quando succede, il confine tra libro e realtà diventa davvero sottile. MI sono immedesimata in ciò che hai scritto in “ho 23 anni” fin troppo bene,anche io non vedo l’ora di viaggiare e godermi la vita, una vita mia per davvero.

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    1. Penso che qualsiasi scrittore, qualsiasi storia romanzata o inventata abbia un fondo di verità.
      Me ne sono accorto iniziando a scrivere, a volte di più a volte di meno, ma ho sempre messo qualcosa di vero.
      Lasciati andare e prova a fare qualcosa che non hai mai fatto, non penso di essere bravo, ma scrivo perché mi fa stare bene.
      Buttati e inizia a vivere 🙂

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  2. Sono rimasto molto colpito da ‘strana generazione’ e ‘ho 23 anni’ ancor di più. volevo chiederti se riesci a consigliarmi qualche libro che ti è piaciuto dove il confine libro-realtá sia molto sottile, che sono quelli che mi piacciono di più

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    1. Ciao, innanzitutto sono contento che i miei pezzi ti abbiano colpito.
      Ho iniziato leggendo Bukowski, uno senza peli sulla lingua, in grado di raccontare la vita per quella che è.
      Un libro che mi ha colpito tantissimo e nel quale il confine tra realtà e libro è davvero sottile è “1984” di Orwell.

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