Angelina Jolie, in veste di regista, ci racconta l’incredibile storia di Louis Silvie Zamperini.
Stati Uniti d’America, un bambino tranquillo, figlio di genitori italiani e vittima di bullismo, appunto perché straniero.
Inizia così la storia di Louis.
Un ragazzo che vuole superare i propri limiti, caparbio, indomito.
La pellicola ci mostra le tre tappe fondamentali della vita di Louis.
L’atletica. Lo sport per il quale il ragazzo dona mente e corpo.
Dedizione che lo porta a gareggiare alle olimpiadi di Berlino,nelle quali non trionfa, ma frantuma il record dell’ultimo giro.
Le vicende storiche lo costringono ad allontanarsi dalla pista di atletica.
La seconda guerra mondiale lo porta ad arruolarsi nell’esercito. Si imbarca su un bombardiere, per sconfiggere il nemico giapponese.
Durante la guerra, insieme a suoi due compagni naufraga in mezzo al pacifico.
Un naufragio caratterizzato da preghiere, fatica, dolore, mancanza di cibo.
Sembra che il protagonista tocchi il limite con questa sciagura, ma non è così.
Viene “salvato”, per modo di dire, da una nave nipponica.
Il destino in questo caso è beffardo, catapulta il protagonista a Tokyo.
Dove si sarebbero dovute disputare le olimpiadi, se non ci fosse stata la guerra.
Invece, Zamperini, essendo nemico del Giappone viene umiliato, torturato dal perverso caporale giapponese Watanabe (Takamasa Ishihara).
E’ qui che Louis, raggiunge i propri limiti.
Un’immensa prova di caparbietà, sofferenza, patriottismo.
Una storia vera,
incredibile,
toccante.
Una pellicola che ha più di un punto debole.
Un naufrago prima e prigioniero poi , che dimagrisce giusto qualche chilo,capace di mantenersi in ordine la barba.
Non convince molto.
La ferocia con la quale il caporale giapponese si scaglia solo su Louis, lasciando gli altri prigionieri in secondo piano.
Un film che narra semplicemente una storia incredibile.
Un film che non verrà di certo ricordato.
Voto: 6.
Gezim Qadraku.